Festino di Santa Rosalia

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  • Festa religiosa
  • Palermo

10/07/2020 - 15/07/2020

È un evento che celebra il miracolo della liberazione della città di Palermo dalla peste del 1624, in seguito al ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia (chiamata “la Santuzza”) sul Monte Pellegrino, definito da Goethe “il più bel promontorio del mondo”.

Secondo la tradizione, la Santa apparve in sogno ad un cacciatore svelandogli dove erano conservate le sue ossa; trovate il 15 luglio dell’anno 1624, mentre la città era flagellata da una gravissima pestilenza, furono portate in processione e fermarono la calamità. Da quel momento, Santa Rosalia (nata e vissuta a Palermo tra il 1130 ed 1170), si guadagnò il titolo di Patrona della città al posto di Santa Cristina e, dal 1625, per volere del cardinale Giannettino Doria, in suo onore si realizzò il primo “Festino”.

Nel corso dei secoli, i festeggiamenti tributati alla Santa (che appartenne alla ricca e nobile famiglia dei Sinibaldi, abitando anche presso la corte di Ruggero II, prima di ritirarsi come eremita in una grotta del monte Pellegrino, dove morì) hanno subìto evoluzioni, pur mantenendo inalterato il fascino della tradizione.

Il Festino, che coinvolge ogni anno migliaia di turisti, inizia il 10 luglio e si protrae per cinque giorni, raggiungendo il suo apice la notte tra il 14 e il 15 luglio, quando una folla di palermitani accompagna la tradizionale sfilata del Carro Trionfale della Santuzza, lungo l'antico asse viario del Cassaro fino alla “marina”, dove avviene il celebre spettacolo pirotecnico sul golfo di Palermo. Sul Carro (di notevoli dimensioni, dieci metri d'altezza e nove metri di lunghezza) prendono posto bande musicali e cittadini in abiti storici; esso ha forma di vascello con una statua di santa Rosalia posta a poppa, ed è stato varie volte sostituito alla ricerca di effetti scenografici sempre più solenni (il primo risale al 1686).

Il Festino termina il giorno 15 con il Pontificale in Cattedrale e la solenne processione delle reliquie della Santa, contenute all'interno di un'urna argentea. Aprono la processione tutte le Confraternite di Palermo, seguono gli ordini religiosi ed il Clero. Dopo aver percorso l’antico Cassaro, il corteo giunge a Piazza Marina Cardinale per ascoltare le parole del Cardinale rivolte alla città. Ripreso il cammino, e attraversato buona parte dell’antico Centro storico, la vara rientra in Cattedrale, tra le grida dei confrati che glorificano la “Santuzza".

In Santa Rosalia e nella sua festa i Palermitani trovano un’occasione di identità collettiva, sintetizzata nel corale grido Viva Palermo e Santa Rosalia, intonato durante la processione. Numerosi gli spettacoli e gli eventi culturali che si svolgono in piazze e palazzi storici della città, mentre alcuni quartieri, che diventano palcoscenico del Festino, vengono addobbati con scenografiche luminarie.

La Santa eremita è, inoltre, festeggiata il 4 settembre presso il Santuario sul Monte Pellegrino dove, all'interno di una grotta, morì nel 1170. Divenuto meta di pellegrinaggi, il santuario è ricco di ex voto donati dai fedeli e, sotto un baldacchino barocco, è custodita la statua che rappresenta la Santa nell'estasi del trapasso, opera dl fiorentino Gregorio Tedeschi del 1630. Il Re Carlo III di Borbone nel 1737 donò alla Santa la sontuosa veste dorata che la ricopre in questo simulacro, davanti al quale nel 1787 Johann Wolfgang von Goethe scrisse: “La testa e le mani, di marmo bianco, erano […] tuttavia così naturali, così seducenti, da far credere che ella respirasse e si movesse”.