Pistacchio di Bronte D.O.P.
È chiamato l’ “Oro Verde” dell’Etna ed è tra le eccellenze agroalimentari più amate della Sicilia: il Pistacchio di Bronte, prodotto D.O.P. (a Denominazione di Origine Protetta) dal 2009 e presidio Slow Food, è considerato il più pregiato al mondo per qualità, gusto e proprietà organolettiche. La sua produzione si sviluppa nel territorio di Bronte, in provincia di Catania, dove le rocce laviche ed il clima favorevole lo rendono un prodotto assolutamente unico.
Conosciuto fin dall’antichità come pianta medicinale, antidoto contro i veleni e afrodisiaco, l’albero del pistacchio era coltivato in Siria, Persia e India col nome di "bistachion" o "pistakia" o "pistakion"; fu introdotto in Spagna e Italia intorno al 30. d.C. sotto l’impero di Tiberio, da Lucio Vitellio, pretore romano in Siria.
Il pistacchio è entrato a far parte delle coltivazioni agricole in Sicilia grazie agli Arabi, che promossero e diffusero la cultura di questo pregiato frutto, nelle province di Agrigento e Caltanissetta, e poi a Bronte, dove gli alberi di pistacchio trovarono un habitat privilegiato e, nella metà dell’800, conobbero la massima espansione. Basti pensare che nel 1860 interi pascoli e terreni incolti furono trasformati in pistacchieti, e la pianta coltivata divenne il fulcro del sistema agricolo ed economico della città.
In siciliano chiamato frastuca (il frutto) o frastucara (la pianta), dai termini arabi “fristach”, “frastuch” e “festuch” (derivati dalla voce persiana “fistich”), questo prodotto di eccellenza, tutelato da un specifico Consorzio, è caratterizzato da un frutto di colore verde intenso, dalla forma allungata tendente all’ovale, e un sapore dolce, delicato e aromatico; è ricco di vitamine, sali minerali e proteine vegetali, aiuta a regolare il colesterolo ed è fondamentale per la prevenzione dei tumori e delle malattie virali e cardiache. Protegge gli occhi e previene l'insorgenza di problemi visivi; l’elevato contenuto di vitamina B6 è essenziale per alcune funzioni del sistema nervoso; il contenuto di vitamina E è un valido antiossidante che protegge la pelle dai danni delle radiazioni UV, ed i suoi grassi saturi nutrono la pelle secca.
La varietà di pistacchio coltivata a Bronte è la Pistacia Vera, una pianta simile ad un fico che può vivere tra i 200 e i 300 anni, le cui radici, grazie all’innesto col Pistacia Terebinthus, sono capaci di rompere la lava vulcanica. Coltivato anche nei comuni catanesi di Adrano e Biancavilla, Ragalna e Belpasso (tra i 400 e i 900 metri s.l.m.), è soprannominato "Oro Verde" per il suo alto valore commerciale: più del 90% della produzione italiana di pistacchio è, infatti, costituita dalla cosiddetta Bianca di Bronte. La produzione in Sicilia, biennale per consentire alla pianta di riposarsi e resistere maggiormente alle avversità, in media è di circa 32.000 quintali di pistacchi sgusciati, di cui il 20% viene impiegato nell’industria nazionale, mentre l’80% viene esportato all’estero.
La raccolta dei pistacchi avviene tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, quando tutto il paese si svuota: nei loci (nome locale delle pistacchieti) lavorano tutti (uomini, donne, anziani e bambini) a questa complicata operazione, che si fa in bilico sui massi di lava, aggrappati ai rami con una mano, mentre con l’altra si staccano i chicchi uno a uno, per farli cadere nella sacca di tela legata al collo. In una giornata di lavoro si raccolgono al massimo 20 chili di pistacchi. Soltanto nei terreni più facili ci si può aiutare sistemando un telone sotto l’albero.
In seguito alla raccolta, i frutti vengono smallati ed essiccati ad opera del produttore stesso, che poi li vende in guscio alle aziende, attrezzate e tecnologicamente avanzate, che si occupano della lavorazione successiva e della commercializzazione.
In cucina i pistacchi sono utilizzati come ingrediente per dolci e gelati, per confezionare i panitti, dolcetti realizzati con un impasto di mandorle, pistacchi, fichi secchi e miele, la crema di pistacchio, il cioccolato al pistacchio, come frutta secca usata per insaporire salumi (mortadella), per il pesto alla brontese come condimento della pasta.
Ogni anno, per la gioia dei palati, tra settembre e ottobre si tiene a Bronte la Sagra del Pistacchio, evento dedicato al pregiato prodotto con degustazioni, convegni e mostre.